Petrolio, dopo i minimi in zona 92 e più di una settimana di rialzo, il prezzo è prossimo ad un’area importante di prezzo sulla quale cercare set up di price action short.
Petrolio: il movimento ribassista partito a fine settembre si è interrotto sul supporto a 92,20$, pochi giorni fa, per lasciare il posto ad una correzione rialzista che ha riportato il Petrolio sopra la media mobile 21. Questi uptrend di breve periodo è stato piuttosto forte ma il prezzo sta ora giungendo su un livello di resistenza molto interessante (98,50$) anche nel time frame settimanale. La presenza di un chiaro segnale di price action ribassista (seppur in controtrend) si potrebbe certamente valutare per tradare un ritorno del Petrolio sul precedente importante supporto in zona 92$. Al contrario, una rottura rialzista potrebbe lasciare spazio per un allungo sulla successiva resitenza 102,50$ e quindi la strategia sarebbe quella di ricercare un set up di trading long.
Finestra macroeconomica
Dopo la forte volatilità a cui abbiamo assistito la scorsa settimana, il calendario economico si apre con due dati proveniente dall’estremo oriente: il prodotto interno lordo giapponese (sceso allo 0,3% e quindi sotto le attese) e l’inflazione cinese (diminuita in novembre al 3%).
Tra gli altri market movers di media importanza abbiamo ricevuto oggi i dati sul mercato del lavoro svizzero (risultati stabili come da previsioni) e la produzione industriale in Germania (aumentata rispetto al dato precedente ma molto meno rispetto a quanto ritenevano gli operatori).
Il mercato azionario ci ha mostrato una giornata fondamentalmente positiva un po’ per tutte le principali borse internazionali.
Il Forex evidenzia oggi una gran forza dell’euro, una leggera ripresa dei metalli preziosi ed una debolezza per il dollaro e lo yen.
Domani riceveremo dalla Cina la produzione industriale; dall’Australia la fiducia nell’economia; dal Regno Unito la stima del prodotto interno lordo e la produzione industriale e manifatturiera.
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