Il _3b241461_ ha chiuso la sessione settimanale su posizioni “short” a 48,86$, anche se il trend si mantiene al rialzo, dopo che il “meeting” dell’Opec a Vienna si è concluso con un nulla di fatto.
Infatti, come era da aspettarsi e come già pronosticato nell’articolo “Petrolio: analisi della sessione mensile“, non è stato incontrato nessun accordo sul tetto alla produzione avanzata dal governo di Riyad.
Il nuovo Ministro del Petrolio dell’Arabia Saudita, Khaled Al – Falih, ha dichiarato che è disposto a dialogare sui livelli di produzione, senza invadere il mercato di petrolio, evitando di causarne forti stress al prezzo.
Teheran ha ribadito, come era ovvio con il rifiuto della proposta saudita, di mantenersi ferma sulle sue posizioni, producendo petrolio nella prospettiva di continuare ad accaparrarsi quote di mercato.
Gli altri membri dell’Organizzazione, invece, hanno accettato di seguire le politiche dei membri più forti ed influenti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi.
Va, tuttavia, evidenziato che le novità emergenti da questo vertice sono:
- la riammissione del Gabon all’interno dell’Opec;
- la nomina del nuovo Segretario Generale dell’Organizzazione, il nigeriano Mohammed Barkindo che ha sostituito il libico Abdallah Salem el-Badri, nonostante vi fosse anche la candidatura del Ministro del Petrolio venezuelano Eulogio Del Pino, indebolita a causa dell’attuale instabilità del governo.
Inoltre, non va dimenticato che:
- il report settimanale dell’Energy Information Admnistration (EIA) sulle scorte di greggio ha registrato una diminuzione di giacenze di 1,366 milioni di barili contro la previsione degli analisti di una riduzione di 2,490 milioni;
- gli impianti di trivellazione Usa Baker Hughes sono aumentati di 9 unità da 316 a 325.
Alla luce di quanto sopra esposto, dal grafico su time frame settimanale del Crude Oil possiamo osservare quanto segue:
- la trendline evidenzia una tendenza chiaramente rialzista con una forte resistenza nel livello di 50,20$;
- le medie mobili esponenziali a 5 ed a 10 periodi si mantengono forti supporti dinamici;
- l’indicatore RSI lavora al di sopra della media mobile a 9 periodi, collocandosi a 64,37 punti, manifestando che i compratori sono ancora su posizioni decisamente “long”, anche se la sessione ha chiuso su un ritracciamento del prezzo.
Quanto analizzato per il Crude Oil, vale anche per il petrolio Brent che attualmente è quotato a 49,84$, come risulta dal seguente grafico su time frame settimanale,
- la trendline evidenzia una tendenza chiaramente rialzista con una forte resistenza nel livello di 50,50$;
- le medie mobili esponenziali a 5 ed a 10 periodi sono ancora forti supporti dinamici;
- l’indicatore RSI lavora al di sopra della media mobile a 9 periodi, collocandosi a 62,77 punti, manifestando che i compratori sono ancora su posizioni decisamente “long”.
In questo momento lo spread tra il petrolio Brent ed il Greggio è pari a 0,98$.
Da questo studio risulta chiaramente che, nonostante la tendenza del prezzo del petrolio sia su posizioni “long”, in entrambi i casi si è formato graficamente un triangolo.
Pertanto, sarà interessante osservare se in questa sessione settimanale i prezzi ritracceranno o romperanno le rispettive resistenze.
Come sempre i report dell’API e dell’EIA determineranno il movimento del prezzo, ma sarà importante monitorare anche le decisioni della presidente della Federal Reserve, Yellen, relative al dollaro americano, in quanto non è così scontato che aumenteranno i tassi di interesse, ed i report sul dollaro canadese.
Questi saranno i “market mover” che caratterizzeranno l’andamento del prezzo del petrolio e dei cross valutari Eur/Usd ed Usd/Cad.
Buon Trading.