Brexit apre una settimana difficile per il Petrolio e per l’UE. Il triste evento dell’assassinio della deputata laburista, Jo Cox, arriva dopo momenti di forti tensioni e polemiche in seno alla Gran Bretagna.
Le parole del Presidente della Bank of England (BOE) Mark Carney di pesanti conseguenze economiche per il Regno Unito in caso di uscita dall’UE ed il “Financial Times” si sono schierati contro Brexit.
Queste dinamiche hanno evidenti conseguenze nei mercati e nell’opinione pubblica, tant’è che la morte della deputata mette in dubbio quella che sembrava essere una vittoria certa dei “no” all’Europa.
L’uscita della Gran Bretagna dall’UE causerebbe un indebolimento della sterlina e del mercato interno che si ripercuoterebbe sul prezzo del petrolio sostanzialmente per due ragioni:
- il 25% dell’indice FTSE 100 è composto da titoli di società petrolifere ed energetiche;
- il prezzo del petrolio Brent, quotato nel mercato ICE di Londra, è la referenza in Europa, Africa ed Asia.
Oltre a ciò, va aggiunta l’attuale crisi del prezzo del petrolio sul panorama internazionale che già più volte abbiamo in questa sede analizzato, nonostante una timida ripresa.
Lo studio grafico del Crude Oil su time frame settimanale presenta che:
- la resistenza nel livello di 50,91$ per barile si mantiene molto forte;
- la media mobile esponenziale a 10 periodi continua ad essere un’importante resistenza dinamica, come evidenzia graficamente la lunga lower shadow;
- l’oscillatore RSI si colloca a 62,23 punti, tocca la media mobile a 9 periodi, senza attualmente incrociarla, rilevando una situazione di indecisione.
Dall’analisi su time frame giornaliero possiamo osservare che:
- le media mobile esponenziale a 10 periodi è una forte resistenza dinamica;
- l’oscillatore RSI lavora al di sotto della media mobile a 9 periodi, collocandosi a 51,10 punti.
Da questo studio risulta evidente che la lunga candela verde nel grafico su time frame giornaliero di venerdì 17 giugno è un fortissimo rimbalzo che ha creato la lunga lower shadow su time frame settimanale, recuperando parte delle perdite delle sessioni precedenti.
Pertanto, dobbiamo tenere gli occhi puntati, oltre che sui “market mover” giornalieri, sul risultato del referendum del 23 di giugno che sarà la data fondamentale per le sorti della Gran Bretagna e dell’Unione Europea e che influenzerà nel futuro l’andamento del prezzo del petrolio.
Buon Tading