La Cina è pronta allo schianto.Come sostengo ormai da tempo, il vero problema dell’economia mondiale oggi si chiama Cina, ma ora abbiamo un aggravante.
Il ministro delle finanze cinese Lou Jiwei, in Australia per il G20 nel week end, ha gettato acqua su fuoco, dichiarando tra l’altro, che non vi saranno rilevanti modifiche della politica monetaria e fiscale dovute a movimenti di singoli indicatori economici, e che il paese non può più fare affidamento su spesa pubblica in infrastrutture per puntellare gli investimenti, in quanto questo tipo di politiche ha già portato all’attuale eccesso di capacità produttiva, debito e inquinamento.
Questo che cosa significa? Che la Cina ha capito che la sua politica di assistenzialismo non funziona, perché aspettare che il mondo ritorni a crescere non è questione di giorni o anni, ma la decrescila il rallentamento sono ormai strutturali.Quindi certamente monitora l’economia per evitare shock, ma mette in cantiere periodi difficili di turbolenze di fallimenti, perché intelligentemente capisce che più la Cina persevera nella sua politica di alimentazione di un business che non c’è, è più forte dopo sarà il colpo.
Attenzione però al quadro macro economico che si è venuto a creare:
-Giappone non pompa più denaro.
-Usa stanno andando in contro ad una politica restrittiva.
-L’Europa dopo il fallimento del Quantitative easing di fatto non sta adottando una politica espansiva.
Quindi i mercati, sono in una fase dove la maggior parte dei paesi non inietta liquidità, anzi a breve verrà ritirata dagli Usa e questo non può far altro che determinare una contrazione per i mercati finanziari.