Il regime dei cambi flessibili (parte seconda)
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Effetti di una diminuzione della domanda delle esportazioni
Statica comparata nel caso di cambi flessibili
Il deprezzamento della valuta sposta la funzione di domanda da DD1 a DD2, verso beni di produzione interna => da Y1 a Y2; da E1 a E2
Statica comparata nel caso di cambi fissi
Il deprezzamento della valuta sposta la funzione di domanda da DD1 a DD2, verso beni di produzione interna => da Y1 a Y2; da E1 a E2. La Banca Centrale riduce l’offerta di moneta da AA1 ad AA2 mantenendo invariato il tasso di cambio => da E2 a E3 (=E1) con un calo della produzione da Y2 a Y1
Argomentazioni contro il regime di cambi flessibili
Evidenziamo i principali difetti e pericoli derivanti da questo tipo di regime:
- Disciplina: le Banche Centrali possono attuare politiche inflazionistiche con rischi di fenomeni di iperinflazione
- Speculazioni destabilizzanti e shocks del mercato monetario: la speculazione che ora è possibile sui tassi di cambio può indurre a effetti negativi sul raggiungimento dell’equilibrio interno ed esterno
- Politiche economiche non coordinate: I cambi flessibili rendono di prezzi relativi internazionali meno prevedibili danneggiando quindi il commercio e gli investimenti internazionali
- Illusione di una maggiore autonomia: i tassi di cambio flessibili secondo il criterio di efficienza generale dei mercati, non porterebbe ad una vera e propria autonomia nelle politiche macroeconomiche e monetarie.