L’articolo precedente sugli accordi di Bretton Woods qui
> Equilibrio esterno: richiede sostanzialmente decisioni di politica fiscale e monetaria sul tasso di cambio in modo che valga l’uguaglianza:
CA[(EP*/P) , Y– T ]= X /\ (P*,P) fissi
Variazioni in analisi di statica comparata:
- (+) EX/Y => i prodotti nazionali risultano meno costosi per cui migliora il saldo del conto corrente
- Espansione fiscale => si arriva ad un risultato di effetto contrario;
- (-) T => la riduzione del carico fiscale induce ad un incremento del reddito disponibile che a sua volta induce un incremento della spesa nazionale per prodotti interni ma anche esteri con peggioramento del saldo di conto corrente;
- (+) G => peggioramento del saldo di conto corrente causato da un incremento di Y
Le principali problematiche del modello Bretton Woods
I problemi che sorsero e che potevano sorgere dall’adozione di un modello del genere erano principalmente problemi legati alla sfera fiduciaria poiché man mano che le riserve internazionali delle Banche Centrali crescevano, sarebbero cresciute anche le riserve in dollari ad un ritmo decisamente superiore col risultato che queste avrebbero superato le riserve auree degli Stati Uniti, per cui se tutti i detentori avessero chiesto la conversione simultanea della moneta in oro, si sarebbe verificata una catastrofica insolvenza.
Una soluzione sarebbe stata quella di incrementare il prezzo ufficiale dell’oro in termini di USD, ma il rischio principale di questo tipo di soluzione era rappresentato da un rischio concreto di inflazione incontrollata.