Eur-Yen, la rottura dei livelli di supporto conferma il movimento di forza della valuta nipponica e ci spinge a ricercare un pull back di accumulazione; vediamo di seguito l’analisi completa.
Eur-Yen: dopo i massimi toccati circa 3 settimane fa (in area 133), il cross ha stornato al ribasso accumulando per alcune sedute, rompendo successivamente la media mobile esponenziale e confermando la fase ribassista con la violazione odierna del livello di supporto 127.
Un possibile ritorno alla debolezza dell’Euro (non certo aiutato dal report attuale della BCE) ed il momento di particolare forza dello Yen (in correlazione negativa con la caduta del Nikkei) potrebbero favorire una continuazione del trend ribassista dell’ Eur-Yen fino al prossimo importante livello di supporto in area 119,50. La strategia, quindi, è quella di attendere una correzione tecnica sul livello appena violato per poi, eventualmente, constatare la presenza di uno dei miei segnali di Price Action per prendere posizione short e seguire il trend. Occhio alla gestione dello stop loss perché Eur-Yen, come le altre coppie in rapporto con la divisa giapponese, hanno dei range particolarmente ampi ed è quindi sempre fondamentale analizzare la “convenienza” di una entrata proprio in termini di rapporto rischio/rendimento
Finestra macroeconomica
Anche oggi i mercati azionari hanno avuto una seduta particolarmente difficile (solo attenuata nelle ultime ore di negoziazione) influenzata dal crollo dell’indice giapponese, che ha perso più del 6% annullando tutti i guadagni maturati da inizio aprile, dopo le misure eccezionali di stimolo della Bank of Japan.
Come da attese la banca centrale neozelandese ha lasciato inalterato il tasso di interesse al 2,50%. Il governatore Graeme Wheeler ha evidenziato che, nonostante un livello ancora elevato della divisa nazionale (che sta penalizzando le esportazioni), non ci saranno ulteriori tagli nel corso del 2013. La situazione economica del paese è in graduale miglioramento, i consumi in crescita, il Pil è previsto in aumento per la seconda metà del 2014 ed il tasso di inflazione (attualmente al di sotto dell’1%) è valutato in crescita verso il target stabilito.
Dall’Australia abbiamo avuto dei dati confortanti relativamente al mercato del lavoro con una variazione dell’occupazione superiore alla previsione ed un tasso di disoccupazione al 5,5%, in leggera diminuzione rispetto alle attese.
Interessanti i dati giunti dagli Stati Uniti con le vendite al dettaglio a +0,6% (sopra le attese) e le richieste di sussidi alla disoccupazione che segnano un aumento di 334mila unità, ben al di sotto del previsto!
Nel consueto report mensile della BCE è emerso un quadro decisamente negativo della situazione europea con una disoccupazione a livelli record e prevista ancora, purtroppo, in aumento.
Per domani evidenziamo il Minute della Bank of Japan, il dato sull’inflazione della zona euro e, dagli Stati Uniti, la produzione industriale e manifatturiera oltre al consueto appuntamento mensile con l’ Università del Michigan.