Eur-Usd, quello che doveva essere un movimento di sola correzione inizia ad essere un rimbalzo troppo forte che rende la situazione “da confermare”.
Eur-Usd: dopo la rottura ribassista della trendline bearish di medio periodo, stavo attendendo un pullback tecnico sull’area statica e dinamica 1,3470/1,35 per trovare uno dei miei segnali di trading short ed entrare in vendita. In realtà la continuazione ribassista non si è ancora verificata ma, al contrario, il prezzo si appresta a chiudere sopra il livello 1,35 ritornando di poco sopra la media mobile nel grafico daily. A questo punto, considerando anche l’importante riunione della Fed di domani, preferisco attendere un segnale di price action che mi confermi una forza ribassista sul livello 1,3420 oppure una forza rialzista sull’area 1,3620, in modo da avere una direzionalità più chiara.
Finestra macroeconomica
Il minute che abbiamo ricevuto nella notte dalla banca centrale australiana ha evidenziato una situazione economica in miglioramento (attesa sopra la media nel 2014), frutto dell’attuale politica espansiva adottata negli ultimi due anni. Tale politica continuerà che facilitare la crescita e per non agevolare l’apprezzamento del dollaro australiano che, pur al di sotto dei massimi di inizio anno, è considerato comunque sopravalutato.
Nella mattinata abbiamo ricevuto anche il consueto dato tedesco dell’indice ZEW sulla fiducia economico che è risultato essere al di sopra delle attese al 50.6 senza però generare i consueto movimenti rialzisti nell’azionario europeo.
Gli indici azionari infatti chiudono una seduta negativa con peggiori performances per Milano, Parigi e Madrid; deboli anche le borse americane.
Il Forex evidenzia oggi una giornata di forza per l’euro, di debolezza per il dollaro canadese e (parzialmente) per le materie prime.
Per domani ricordiamo dal Regno Unito il Minute della Bank of England; i dati statunitensi sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione ma, soprattutto, il Minute della Federal Reserve per conoscere i verbali dell’ultima riunione tassi di fine ottobre
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