Eur-Gbp, la tendenza di breve e medio periodo è ribassista e l’attuale correzione tecnica potrebbe generare un segnale di trading short.
Eur-Gbp: la candela generata oggi dal cross europeo evidenzia tutta l’incertezza e la volatilità tipica di una imminente giornata importante come quella che avremo domani per entrambe le valute. Il trend di Eur-Gbp è ribassista sia nel medio che nel breve periodo, sotto la media mobile 21 e con la rottura (due giorni fa) della zona di supporto 0,83.
Il prezzo sta realizzando una correzione tecnica durante la quale potrebbe disegnare un segnale di price action short valutabile per un ingresso in vendita. In tal caso l’obiettivo di presa di profitto sarebbe sul livello 0,8220 prima e 0,8070 successivamente.
Finestra macroeconomica
Questa mattina abbiamo ricevuto dall’Australia e dalla zona euro il dato sul prodotto interno lordo. Nel primo paese è risultato inferiore alle attese, allo 0,6%; in Europa invece sono state rispettate le previsioni con un Pil pari allo 0,1%.
Dal Canada registriamo la seconda riunione di politica monetaria della settimana con la conferma dei tassi da parte di Stephen Poloz all’1%, come gli analisti avevano previsto.
Ricordiamo anche diversi dati provenienti dagli Stati Uniti fra i quali l’importante pubblicazione del Beige Book, da parte della Federal Reserve, nel quale si è confermato un trend di crescita moderato per l’economia USA, un’inflazione sotto controllo ed un clima fiducioso ma prudente.
Le principali borse di valore hanno avuto una chiusura negativa, addirittura superiore al 2% per Tokyo. Gli indici americani, dopo il Beige Book, hanno accelerato al ribasso.
Il Forex ha evidenziato debolezza per euro e petrolio, forza per dollaro e yen.
Domani giornata importantissima in Europa con i due meeting di politica monetaria in Gran Bretagna e zona euro (e rispettive conferenze stampa di Mark Carney e Mario Draghi), il consensus degli analisti è per un mantenimento degli attuali livelli dei tassi.
Anche domani riceveremo diversi dati molto rilevanti dagli Stati Uniti: il prodotto interno lordo, i consumi individuali e le consuete richieste di sussidi alla disoccupazione.
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