Chf-Yen, il cross si trova sui massimi storici e sia il momento tecnico che quello fondamentale spingono a cercare segnali long, vediamo dove!
Chf-Yen: siamo in un movimento rialzista e sopra la media mobile su tutti i principali time frame che generalmente considero (settimanale, giornaliero, H4) con il prezzo che ha raggiunto la scorsa settimana il massimo storico sotto l’area 110. Al fine di seguire il trend bullish dovremmo ricercare un segnale di price action long e possiamo considerare due strategie in base alla maggiore o minore forza dello Yen. Nel primo caso potremmo infatti vedere un nuovo storno di Chf-Yen sul supporto intermedio 108,60 e valutare in questa zona un set up rialzista per comprare oltretutto ad un prezzo migliore. Nel secondo caso invece avremmo un forte movimento di rottura del tetto storico 110, sul quale poi valutare un pull back di correzione tecnica con segnale di trading long per entrare in acquisto. In entrambi i casi prestiamo attenzione al meeting di politica monetaria della Bank of Japan delle prossime ore ed alla volatilità che potrebbe conseguirne.
Finestra macroeconomica
Il calendario economico di oggi ci ha riservato tanti dati molto interessanti oltre all’attesa riunione di politica monetaria della Fed.
Dal Giappone abbiamo avuto un aumento della produzione industriale ma non come si attendevano gli analisti.
In Germania registriamo un calo dell’inflazione ed una situazione del mercato del lavoro stabile con una disoccupazione invariata al 6,9%. Dalla zona euro risulta invariata anche la fiducia dei consumatori nel mese di ottobre, come da attese.
I dati più importanti sono arrivati però dagli Stati Uniti con il dato sull’inflazione (in aumento come da attese) e, soprattutto, con la riunione della Federal Reserve. Come i mercati prevedevano i membri del board della banca centrale americana (a grande maggioranza) hanno mantenuto invariato il tasso di interesse (allo 0,25%) ed hanno confermato il rinvio in merito ad una possibile riduzione degli stimoli monetari, in attesa di ricevere conferme dai dati macroeconomici, soprattutto da quelli del mercato del lavoro.
Attesa per le prossime ore anche la decisione tassi in Nuova Zelanda, la previsione degli analisti è per un mantenimento dell’attuale 2,50%.
Il mercato azionario internazionale vive una giornata di altissima volatilità con una prima parte di seduta molto positiva per poi cambiare completamente movimento e chiudere in rosso.
Il quadro valutario odierno ci mostra, soprattutto dopo la riunione della Fed, una conferma della forza del dollaro, una debolezza per petrolio e valute oceaniche, una variabilità dell’euro.
Anche domani avremo una alta volatilità attesa con importanti market movers dal Giappone (decisione tassi e produzione manifatturiera), dalla Germania e Regno Unito (fiducia dei consumatori), dalla zona euro (inflazione e disoccupazione), dal Canada (prodotto interno lordo); dagli Stati Uniti (richieste di sussidi alla disoccupazione).
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