Evidenze empiriche sulla PPP e sulla LPU
Dopo aver parlato e discusso in vari articoli della Legge del Prezzo unico e della Parità dei poteri d’acquisto, non potevamo astenerci dal mettere in dubbio l’effettiva veridicità di tali teorie, come ci spiegano tutti i manuali di economia monetaria in circolazione.
Qui le teorie precedentemente discusse:
https://www.fabiotroglia.com/parita-poteri-dacquisto-la-legge-del-prezzo-unico-1697
https://www.fabiotroglia.com/un-modello-del-tasso-di-cambio-di-lungo-periodo-basato-sulla-ppp-1836
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Arrivati a questo punto è necessario fare alcune considerazioni:
- Tutte le versioni della PPP hanno scarso successo nella spiegazione più pragmatica dei fatti
- PPP assoluta è lontana dall’essere soddisfatta: i prezzi di panieri di beni uguali, quando convertiti in un’unica valuta sono molto diversi tra i paesi.
Fonte: The Economist
- LPU non è risultata pienamente soddisfatta in alcuni studi recenti che hanno utilizzato prezzi di beni distinti in diverse categorie.
- PPP relativa fornisce sicuramente una rappresentazione più coerente alla realtà ma non p esattamente verificata.
Quali sono quindi i problemi che sorgono e che non confermano la teoria della PPP, quali sono le distorsioni al modello?
- Barriere allo scambio di beni non commerciali: costi di trasporto e restrizioni agli scambi rendono costoso spostare beni non commerciali.
- Allontanamento dalla concorrenza perfetta: fenomeno del Pricing to Market (esempio: un’impresa commerciale vende lo stesso bene a prezzi differenti in base a strategie commerciali specifiche)
- Differenze internazionali nei modelli di consumo e misurazione del livello dei prezzi: gli individui consumano generalmente quote più elevate di beni prodotti nel proprio paese; e dato che la PPP in termini relativi produce previsioni sulle variazioni dei prezzi piuttosto che sul livello degli stessi, la teoria rimane valida indipendentemente dal paniere considerato.
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