Ubi Banca si sta allontanando con decisione dai recenti minimi, ma la strada percorsa fino ad ora non è sufficiente per garantire ulteriori salite.
Ubi Banca al pari degli altri titoli del settore bancario ha vissuto questa prima parte dell’anno all’insegna di forti tensioni ribassiste. Dai valori di poco superiori ai 6 euro di inizio dicembre, il titolo ha più che dimezzato il suo valore, scendendo a metà febbraio al di sotto dei 3 euro.
Dall’area dei 2,8 euro si è avuto un recupero che ha portato le quotazioni oltre la soglia dei 4 euro, prima di assistere ad un nuovo test dei minimi di febbraio in area 2,8 euro.
La tenuta di questa soglia, dove è stato disegnato un doppio minimo, sta spingendo Ubi Banca verso l’alto, ma sarà necessario un ulteriore sforzo rialzista per assistere ad una prosecuzione degli acquisti.
I prossimi ostacoli per il titolo sono in area 4/4,2 euro e sarà solo con il superamento di questo livello che si aprirà la strada per nuovi interessanti spunti al rialzo.
Operativamente si può quindi intervenire sulla forza al superamento dei 4,15/4,2 euro, con stop a 4 euro e primo obiettivo a 4,5 euro e target successivo a 5 euro.
Chi ha una minore propensione al rischio potrà attendere un eventuale ripiegamento in area 3,5 euro, dove impostare una posizione al rialzo con stop a 3,3 euro e obiettivi a 3,8/3,85 euro in primis e a 4/4,15 euro in seconda battuta.