Segnali Forex di Price Action
Aud-Usd, la candela short mensile di aprile potrebbe essere confermata generando per l’Aussie un cambio di trend anche nel weekly.
Aud-Usd, dopo un movimento rialzista abbastanza lineare iniziato in gennaio il prezzo ha mostrato segnali di debolezza riportandosi sotto la media mobile 21 e rompendo il canale rialzista degli ultimi cinque mesi. Siamo vicini al supporto intermedio 0,92 ma l’area da monitorare con più attenzione è sicuramente quella a 0,9150 non solo perché rappresenta un livello daily diverse volte testato ma anche perché su tale zona giunge la EMA21 nel time frame settimanale che potrebbe favorire un ritorno rialzista di Aud-Usd. A favore di una strategia ribassista vi è invece il grafico mensile che ci mostra due candele Pin bearish (attualmente in formazione), spinte dalla stessa media mobile verso il basso. Sarà quindi basilare verificare la Price Action sul supporto appena menzionato per capire quale delle differenti strategie utilizzare.
Calendario Forex
Questa giornata macroeconomica è iniziata con la conferma da parte della Bank of Japan dell’attuale politica monetaria lasciando invariati sia i tassi che la base monetaria nonché il target di inflazione al 2%. Dalla Gran Bretagna giunge un ottimo dato sulle vendite al dettaglio ma soprattutto una “novità” dalla Bank of England che evidenzia nella pubblicazione odierna delle Minute come per alcuni membri del suo direttivo si avvicina il momento di un rialzo dei tassi. Dalla zona euro evidenziamo della fiducia dei consumatori, cresciuta ai massimi dal 2007, mentre dagli Stati Uniti avremo, tra poche ore, la pubblicazione dei verbali relativi al meeting monetario del 30 aprile.
Questa mattina abbiamo avuto un’apertura negativa per gli indici europei che hanno poi virato al rialzo, anche in virtù di un avvio positivo di Wall Street.
Il calendario di domani ci presenterà molti dati manifatturieri (in Cina, Germania, zona euro e Stati Uniti), la fiducia dei consumatori neozelandesi, il prodotto interno lordo inglese, le vendite al dettaglio in Canada, l’indice della Fed di Philadelphia e i sussidi alla disoccupazione statunitensi.
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